Affrontare la fine di un matrimonio non è mai semplice, ma avere contezza delle differenze tra separazione e divorzio può fare la differenza tra una gestione serena e una guerra legale estenuante e logorante, nonché dispendiosa in termini economici e di tempo.

In questo articolo, aggiornato al 2025, rispondiamo alle domande più frequenti di chi si trova in questa fase delicata della propria vita ed è in cerca di un avvocato divorzista a Milano o in altre città.

Quali differenze sostanziali esistono tra separazione e divorzio?

Molte persone confondono ancora i due concetti giuridici.
La separazione è il primo passo per sospendere gli effetti del matrimonio ed i doveri ad esso connessi: i coniugi vengono autorizzati a vivere separati, ma il vincolo matrimoniale permane, e dunque anche lo status giuridico di coniugi.

Il divorzio, invece, rappresenta lo scioglimento definitivo del matrimonio, con conseguenze ed effetti civili e patrimoniali ben precisi, stabiliti dalla legge.

In altre parole: si può essere separati ma si è ancora legalmente coniugati. Solo con il divorzio si diventa ex coniugi, giungendo alla cessazione degli effetti civili del matrimonio (in caso di matrimonio concordatario) o allo scioglimento del matrimonio in tutti gli altri casi.

Tipi di separazione che si possono intraprendere: consensuale o giudiziale?

Chi decide di separarsi ha dinanzi a sé due alternative:

  • Separazione consensuale: si verifica quando entrambe le parti raggiungono un accordo riguardo l’abitazione familiare, il mantenimento dei figli o, eventualmente, del coniuge.
    Questa rappresenta la soluzione più rapida ed economica, anche se è sempre necessario farsi seguire da un legale accorto, capace di intavolare una trattativa che conduca a condizioni eque e vantaggiose.

  • Separazione giudiziale: avviene quando non vi è accordo su una o più condizioni della separazione. In questo caso, sarà il giudice a decidere, tenendo in considerazione il preminente interesse dei figli, minori o maggiorenni non economicamente indipendenti.
    Si tratta di un procedimento generalmente più lungo e costoso, ma a volte rappresenta l’unico rimedio per evitare condizioni troppo svantaggiose.

È importante precisare che laddove non vi siano figli minori e non ci siano richieste di mantenimento, il giudice non potrà decidere su questioni patrimoniali o sulla casa coniugale. In tali casi, sarà necessario avviare un giudizio civile ordinario oppure un procedimento di mediazione, a seconda delle richieste.

Molti ci chiedono: quanto costa una separazione consensuale?
Poiché occorre spesso intrattenere trattative lunghe per garantire al cliente il miglior risultato possibile, il costo parte da circa 3.000,00 euro, ma può variare in base alla complessità del caso.
Il procedimento giudiziale, invece, è tendenzialmente più costoso.

Quando si può chiedere il divorzio?

La legge italiana prevede che si possa ottenere il divorzio:

  • Dopo sei mesi dalla separazione, se consensuale

  • Dopo dodici mesi, se la separazione è stata giudiziale

Anche il divorzio può essere:

  • Congiunto (o consensuale): le parti trovano un accordo e la procedura si conclude in tempi relativamente brevi.

  • Giudiziale: in caso di disaccordo, sarà il Tribunale a decidere, con attenzione prioritaria al benessere dei figli.

Chi cerca informazioni sui tempi del divorzio giudiziale deve sapere che la procedura può durare anche diversi anni. Al contrario, un divorzio congiunto può concludersi in pochi mesi, se non emergono criticità e tutta la documentazione è completa.

Separazione e divorzio con la Riforma Cartabia

Con la Riforma Cartabia è stata introdotta la possibilità di proporre separazione e divorzio contemporaneamente, nei giudizi contenziosi.
Le parti, quindi, possono presentare un unico ricorso per entrambi i procedimenti.

Alcuni tribunali, come Milano, ammettono questa possibilità anche nei casi consensuali, facilitando notevolmente i tempi.

Separazione o divorzio in Comune: è possibile?

Sì. Grazie alle procedure semplificate, oggi è possibile separarsi o divorziare senza ricorrere al Tribunale, a patto che non vi siano figli minori, disabili o non autosufficienti.

In questi casi, è sufficiente sottoscrivere un accordo davanti al Sindaco o all’Ufficiale di Stato Civile. Attenzione: non si possono inserire patti patrimoniali o trasferimenti di beni.

Serve sempre un avvocato?

Sì, sempre.
Anche per separazioni e divorzi consensuali che passano dal Tribunale, è obbligatoria l’assistenza di un legale. Solo così si può garantire che l’accordo sia valido, tuteli i diritti di entrambe le parti e rispetti la normativa vigente.

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